I progetti e i lavori

RISANAMENTO E RISTRUTTURAZIONE DELLA STRUTTURA SPORTIVA "LELLO SIMEONE" BARLETTA - 2022

La Direzione dei Lavori insieme a GAMI Engineering srl di questo progetto rappresenta non solo un lavoro tecnico professionale ma anche un'attenta riqualificazione di un luogo che conserva l'anima del grande campione sportivo Pietro Mennea . Infatti fu proprio da qui che partì il suo viaggio verso al notorietà. Oggi l'area verrà riqualificata contornandosi anche di un parco inclusivo per il benessere urbano

ISTITUTO SUPERIORE A. MANZONI - SUZZARA (MN)-2022

IIl progetto eseguito con T.H.E.M.A. srl di Bologna riguarda la sede dell’Istituto Superiore “A. Manzoni” che è costituita da diversi corpi di fabbrica collegati a formare un unico complesso immobiliare. I corpi di fabbrica che costituiscono il complesso, sono stati costruiti in tempi molto diversi. Il più antico ha origini seicentesche mentre il più recente è stato realizzato nel 2006. Il progetto riguarda l’adeguamento sismico dell’intero complesso scolastico con particolare attenzione ai fabbricati più antichi di cui si sono approfonditi interventi di restauro storico conservativi.Ripercorrendo brevemente l’analisi storica dell’edificio possiamo dire che l’edificio in origine faceva parte di un complesso edilizio seicentesco destinato anche a convento dai Padri di S. Domenico di Mantova che detenevano insieme ad altre proprietà nel Mantovano di cui alcune (specialmente terreni) erano redditizie per il loro sostentamento (Mibac –Archivio di stato- Corporazioni religiose soppresse Volumi 1-1165 anni 1330-1810). Dal catasto di Maria Teresa D’Austria ovvero Teresiano eseguito con molta meticolosità e iniziato nel 1718 da Carlo VI si evincono le particelle e le proprietà del convento come si potrà notare dalla tavola allegata estratta dall’archivio di stato. I Padri Domenicani a seguito del decreto a firma di Innocenzo X lasciarono Suzzara e da quel momento in poi la proprietà pur essendo gestita sempre dall’ordine religioso è stata lentamente abbandonata fino a quando i “Francesi” l’acquisirono e la adibirono a Caserma. Con il ritorno degli Austriaci nel XIX secolo la stessa proprietà fu frazionata e venduta a privati che la utilizzarono come dimora e ricovero mantenendo ancora un sottile legame con l’attività agricola ormai affievolita per il sopravvento della società industrializzata. Altrettanto difficile dare chiara perimetrazione e collocazione topografica alle fasi iniziali di trasformazione che includono un’area di modesti edifici ed orti inseriti in un assetto urbano profondamente diverso come appare oggi. Certa è la situazione nel momento del censimento del catasto Teresiano da cui si può partire per valutare la metamorfosi dell’edificio sino ai nostri giorni. Il complesso è pervenuto nel Novecento in condizioni pressoché inalterate anche se con opere stratificate eseguite nel tempo. E’ durante il ventennio del regime che sono state eseguite lavorazioni di demolizione che ne hanno modificato l’impianto lasciando il nucleo murario di forma quadrata ancora esistente e con aspetti stilistici e funzionali completamente differenti. Il progetto è stato sviluppato insieme alla Soprintendenza BAEPP. Anche se oggi l’intero complesso è destinato alle funzioni scolastiche è stato compito del presente progetto ridare a questo luogo una sua “anima” che si relazioni con il passato e con la memoria che lo ha generato.

IL TEATRO COMUNALE DI ANTICOLI (FIUGGI) - 2022

Grandi nomi dello spettacolo, del teatro, del cinema e della musica hanno contribuito a rendere questo luogo fantastico. tra cui Ruggero Leoncavallo, Tito Schipa, che debutta per la prima volta proprio in questo teatro, Titta Ruffo, Ettore Petrolini, Trilussa al secolo Alberto Sallustri, Vittorina Lepanto, Anna Fougez, Pina Menichelli, Gabriella Besanzoni, Bianca Stagno Bellincioni, nonché i divi del teatro di allora: Armando Gilli, Pasquariello, Alfredo Del Pelo, Alfredo Bambi, Raffaele Viviani il celebre trasformista Leopoldo Fregoli. Né mancano i nomi più noti del giornalismo italiano da Salvatore Barzilai, Ad Alfredo Bergamini, da Tullio Giordana a Luigi Cesana da Tommaso Smith a Matilde Serao. In tempi più recenti Vittorio De Sica che ha debuttato in questo teatro, Renato Zero, Pippo Franco oltre importanti convegni tra cui il primo simposio sulla sostituzione del cuore con i grandi luminari della medicina come Barnard e Stefanini ed ancora molti altri noti personaggi. Tante sono state le vicissitudini durante tutto questo tempo che lo hanno visto chiudere varie volte. Durante l’ultima guerra fino alla fine degli anni sessanta allorquando il comune decise di acquistarlo, poi durante i lavori di restauro negli anni Novanta ed in ultimo nel 2018 per adeguamento alle norme sulla sicurezza ma anche a causa di una mancanza di un piano di manutenzione che hanno visto degradarsi mostrando danni architettonici e funzionali. Il complesso, nonostante le varie vicissitudini subite come il periodo di abbandono, la requisizione da parte delle autorità dello Stato per destinarlo a centro raccolta internati “tripolini”, prima, poi di prigionia degli inglesi da parte dei tedeschi, ancora a smistamento profughi del fronte di Cassino ed infine ad ospitare gli Uffici della Provincia di Frosinone, trasferita a Fiuggi, durante gli anni 1944-1945 si è conservato abbastanza bene. Il complesso viene ristrutturato negli anni 67/70 dall’impresa Francesco Paroli con progetto dell’architetto Franco Palpacelli. A Franco Palpacelli vengono affiancati l’architetto Ivo Battelli e l’ingegnere Edoardo Ridolfi che si occupano della ristrutturazione dell’edificio ricettivo. La struttura del teatro viene ancora rinnovata nel 1998 su progetto dell’architetto Anelinda Di Muzio. Finalmente nel 2019 sono arrivati fondi ministeriali relativi alla messa in sicurezza del territorio impiegati anche per la ristrutturazione del Teatro. Il progetto programmato dall’attuale Amministrazione Comunale è stato eseguito dal team di professionisti locali: Arch. Dario Celesti, Arch. Gianluca Perosi , Ing. Maurizio Basili con la Direzione del nostro studio che in precedenza aveva eseguito progetti di manutenzione ed è stato appaltato alla società Appalti e Servizi s.p.a. di Roma che ha iniziato i lavori nel Dicembre 2020.Ad oggi risulta funzionante Tutto ciò rappresenta senz’altro un evento importante sia per la preservazione di un bene storico, tra l’altro sotto tutela del ministero, e sia per la speranza che, sconfitto questo virus invisibile, potremo tornare a socializzare in un luogo che ha rappresentato il punto di riferimento culturale e turistico più importante dei nostri avi e dei nostri genitori.

COLLEGIATA DI SAN PIETRO APOSTOLO - FIUGGI - 2021

Era tantissimo tempo che la “gens anticolana” attendeva questo momento. Tanti anni di attesa ma finalmente la Collegiata di questo borgo storico del Lazio, appartenuto in passato alla famiglia Colonna, potrà tornare lucente con la sua rinnovata anima. Il nuovo parroco Don Alberto che la gente Ernica conosce benissimo per il suo impegno e la sua dedizione per il mantenimento del Santuario della SS Trinità ora è in prima linea per affrontare questa nuova sfida che gestirà sicuramente nel migliore dei modi come è abituato a fare da anni a servizio della chiesa. I lavori in fase conclusiva sono stati curati dall’impresa Zovini di Fontana Liri, specializzata in queste tipologie di lavoro. Con questa opera di restauro il borgo storico che ruota intorno alla Collegiata accrescerà la sua notorietà turistica che ora si distingue principalmente per le proprietà dell’acqua terapeutica e per il contesto paesaggistico.

Un pò di storia

E’ interessante sapere che la prima chiesa intitolata a San Pietro fu quella che nell’antichità si trovava “de foris” ovvero fuori la cinta del borgo ovvero la chiesa che attualmente è dedicata a San Biagio protettore della città, mentre quella che attualmente è dedicata a San Pietro era invece intitolata a Santa Lucia, raffigurata in una piccola tela tonda nel transetto di sinistra dell’attuale chiesa. Ancora oggi a lato dell’altare si intravede una scala, poi murata, che raggiunge i piani superiori per agevolare i “Colonna” a recarsi nella chiesetta direttamente dalle loro dimore.In quel periodo Anticoli era feudo dei Colonna però dal 1421 al 1478 fu un libero comune agendo in piena autonomia. Fu in questi anni che il borgo si allargò aumentando le torri di difesa spostando la porta del rione colle, oggi scomparsa dopo la demolizione degli anni 50. Dopo l’atto di trasferimento del feudo Anticolano per concessione apostolica a Rodrigo Borgia, questi vi esercitò anche i poteri spirituali agevolando così la famiglia Colonna. Robrigo divenuto  Papa Alessandro VI nella lettera di investitura della proprietà del feudo di Anticoli alla figlia Lucrezia, come una “Concessio apostolica” indirizzata al cardinale Ascanio Sforza scrive: ”Hinc est quod nos …civitatem tamen Nepesinam…et terram Anticuli in Campania et illarum populos quibus dum minori fungeremur officio ommenes dominium ac merum et mixtum imperium ex concessione apostolica obtinentes… ” Furono anni di grande attività ed innovazioni con l’applicazione dei primi statuti che nel 1448 riscrisse il cavaliere romano Stefano Porcari.  La comunità di Anticoli in quegli anni fu stremata dalle carestie e dalla pestilenza che decimarono la popolazione e la ridussero a brandelli. Nel 1500 si cominciò ad abbandonare gli uffici religiosi e disertare le Messe anche per la difficoltà di frequentare la chiesa fuori le mura che diventò impraticabile, specialmente l’inverno, per il fango e la vegetazione che avvolgeva la costruzione. Si decise allora di officiare le messe presso la chiesetta del Castello o di Santa Lucia che era posizionata nella parte alta di sinistra dell’attuale chiesa. Poi agli inizi del 600 si decise di realizzare nel rione Riofreddo (attuale piazzetta ubicata a fianco dell’attuale chiesa), una chiesa più importante. Nel 1610 Monsignor Antonino Seneca vicario di San Carlo Borromeo incoraggiò la popolazione a partecipare alla costruzione della chiesa che fu completata ed inaugurata nel 1617 il giorno di San Carlo in onore proprio del Santo a cui il Monsignore era molto legato. Questo giorno ci viene tramandato, come dice Don Celestino Ludovici, da un atto notarile che Monsignor Seneca volle redigere al fine di tramandare ai posteri l’importante avvenimento. L’atto fu redatto in presenza del Sindaco di Anticoli Federico de Grassis, del Monsignore, degli officiali Mariani e Giannuzzi e dei testimoni Giorgilli e Sabelli. D’altronde Carlo Borromeo era allacciato alla famiglia Colonna tramite la sorella Anna sposata con Fabrizio Colonna, per cui edificare una Chiesa ad Anticoli rappresentava anche il modo di onorare questo legame. Fabrizio ed Anna generarono Marcantonio III Colonna Principe di Paliano e Signore di tanti Comuni tra cui Anticoli di Campagna.
Particolari dell’architettura
La chiesa con forma a croce latina e pianta rettangolare fu appunto edificata sulla chiesetta di Santa Lucia e sopraelevando anche una torre di difesa del Castrum. La copertura a due falde contiene all’interno la volta principale semisferica ed una cupola finale a volta incrociata. Accanto, sul lato sinistro era presente l’edificio storico con elementi stilistici del XIV secolo e tipiche simbologie di casa Colonna, restaurato nel 1995, in cui era ubicata l’antica residenza Comunale ed utilizzato in seguito come casa parrocchiale. Nel 1915, in occasione del terremoto che colpì l’Abruzzo, il complesso subì molti danni tra cui il crollo del campanile che fu riedificato con cupola di natura araba una prima volta nel 700 a causa di un incendio.
La collegiata di San Pietro gode di un giuspatronato del Comune di Anticoli, cioè il Comune è tenuto al mantenimento della stessa, a contribuire alle spese di riparazione della collegiata, del campanile e dell’Organo. La Chiesa ospita sei cappelle con relativi altari, tre per ogni lato della campata principale.  A sinistra entrando ci sono tele che raffigurano la Madonna del Purgatorio, l’Ascensione ed il sacro Cuore. A destra invece le tele raffigurano San Francesco (estasi di S. Francesco di pittore romano del sec. XVII), la Madonna del Carmelo e l’Assunzione (l’Assunta è venerata da S. Biagio, S. Michele Arcangelo e da S. Carlo Borromeo). I due altari del transetto sono dedicati alla SS. Immacolata (a destra) e a S. Lucia (a sinistra).
I due altari del transetto a sinistra riportano una piccola tela ovale raffigurante Santa Lucia in ricordo della primordiale chiesa a destra l’altare che si caratterizza per due colonne molto interessanti lavorate a rilievo con fine tecnica di altorilievo floreale ospita una statua della Santissima Madonna Immacolata. Questo altare di matrice barocca sembra anticipare di molti anni l’arte floreale del novecento.

L’altare dedicato alla Madonna del Carmelo è stato voluto dalla famiglia Falconi tanto è vero che questa madonna è la patrona della casa Falconi di Anticoli (famiglia che ne vanta tutt’ora il patronato). La famiglia Falconi era una delle più antiche del castello ed ebbe molteplici privilegi dai Colonna. A Carlo Benedetto Falconi nel 1702 fu rilasciato il beneficio di chiericato nella chiesa come riportato nel “Liber collationum benficiorum” della curia episcopale di Anagni. Sull’architrave della cappella esiste, in bassorilievo, lo stemma della famiglia. Un altro stemma, inciso nel marmo si trova nella chiesa dei cappuccini in ricordo di Biagio Falconi. Nell’altare dedicato all’Ascensione di fronte a quella della Madonna del Carmelo è conservata una lapide dedicata ad un personaggio di casa Severa. Monsignor Giuseppe Maria Severa nominato da Gregorio XVI vescovo di Città della Pieve e poi di Terni. La tela dedicata a San Carlo Borromeo sicuramente fu voluta dal Monsignore Seneca per dimostrare la sua venerazione nei confronti di Carlo Borromeo. Molti sono gli spunti che gli autori delle tele hanno ripreso da autori più importanti del 600: Mattia Preti detto il Calabrese, Bernardo Cavallino della scuola Napoletana e Francesco Albani che ha molto operato a Roma, comunque tutti influenzati dal grande Caravaggio. Molto probabilmente il pittore romano che ha dipinto la tela in onore di san Francesco sarà stato un allievo di Francesco Albani. Anche la scuola lombarda di Giuseppe Vermiglio ha forse ispirato le tele in quanto ci potrebbe essere stata l’influenza di Seneca e Carlo Borromeo. Negli anni 50 il campanile fu oggetto di lavori di ristrutturazione e consolidamento. Molto probabilmente durante i lavori vennero chiuse con mattoni pieni di argilla le parti inferiori delle aperture esistenti sulle facciate del campanile per consolidare le murature e per appoggiare un solaio per la manutenzione delle campane. Vari sono stati gli interventi di restauro operati nel 900 ma sempre poco consistenti e diradati nel tempo tanto che ora l’intervento sul quale ha lavorato il nostro studio riguarda nella sua complessità l’intero complesso al fine di ottenere una totale ed organica rigenerazione. Il progetto è stato condotto oltre che dal nostro studio anche dallo studio dell’arch. Luciano Terrinoni e dal responsabile unico del procedimento Ing. Lucia Ciocci. I lavori sono stati finanziati dalla C.E.I. ed in parte dal Comune di Fiuggi.


RISTRUTTURAZIONE DEL CENTRO DI PREPARAZIONE OLIMPICA DA ADIBIRE A CENTRO BENESSERE E WELLNESS-FIUGGI- 2021

L’idea di wellness si lega senza dubbio a concetti quali relax, coccole e distensione, ma anche a un insieme di combinazioni infinite, in cui entrano temi quali l’alimentazione e la dieta, le terapie estetiche e cosmetiche più o meno complesse, massaggi e trattamenti a base di acqua, saune e bagni turchi, fanghi e tanto altro ancora. Un mondo di stimoli che coinvolgono principalmente la sfera delle emozioni e richiedono il supporto di altri elementi quali, ad esempio, colori, luci, musica ed essenze profumate. In conclusione, fare l’esperienza del wellness significa immergersi in un insieme di situazioni e di trattamenti che provocano risposte individuali di grado e intensità variabile, non valutabili attraverso scale economiche o misurazioni quantitative. Il wellness è rapidamente diventato un valore aggiunto per l’offerta alberghiera e termale di cui non si potrà quasi più fare a meno nei prossimi anni, specie se di crisi. Nell’ambito del turismo gli italiani sembrano aver cambiato le loro abitudini: meno avventura e più riposo, non rinunciando però a sole, mare, divertimento, svago e rapporti con la natura. Il benessere e l’enogastronomia costituiscono però le vere novità nel campo del tempo libero. All’aumento del numero degli agriturismi e delle strutture alberghiere con area wellness, ha contribuito un nuovo modo di distribuire il proprio tempo libero, che valorizza di più i fine settimana e non concentra le vacanze solo nel periodo estivo. Internet e una migliore informazione portano, poi, a richiedere sempre qualcosa di meglio, convinti che la soddisfazione delle proprie aspettative costituisca un segno di successo sociale e un antidoto a stress e sovraffaticamento lavorativo. Il wellness come percezione di un nuovo lusso, finora a disposizione di pochi fortunati, oggi a portata di tasca invece anche di chi durante l’anno non frequenta palestre o visita regolarmente un centro estetico. Un servizio che non sempre è a basso costo ma che può dare un pizzico di novità a una settimana in montagna, alla vacanza nell’agriturismo alternativo o al week-end nella città d’arte o termale. Dedicare del tempo e del denaro a un fine settimana in un centro termale, o per una remise en forme, sono visti come momenti ludici ma anche come Investimenti in salute che danno al proprio corpo la possibilità di recuperare quell’equilibrio psicofisico messo a rischio nella realtà della vita quotidiana. Ciò è dovuto principalmente al già ricordato modo in cui si valuta oggigiorno il concetto di benessere, che avviene, non in base a una precisa definizione, ma per opposizione. Ovvero lo star bene corrisponderebbe al non vivere condizioni di malessere (stress, ritmi frenetici, disagio), e come un equilibrio psico-fisico frutto di un giusto rapporto fra controllo e piacere, tra disciplina e trasgressione.

Il nostro studio, impegnato nel campo del benessere a livello olistico ha curato di quest'opera la direzione tecnica in cantiere da parte della società Past Costruzioni srl in tutte le fasi dei lavori il cui costo complessivo è di circa duemilioni e cinquecento mila euro . Il complesso copre un'area di circa duemila mq. di superficie coperta con du grandi vasche centrali idromassaggio e di galleggiamento; un bagno turco, una sanuna ed una biosauna, una stanza del sale, un percorso kneip, cascata di ghiaccio, sale relax ed ambienti per la cura della persona distribuiti su dieci stanze. Il complesso è ubicato all'interno dell'area del campo di golf comunale in un contesto paesistico dominato dalla vegetazione.

AMPLIAMENTO CIMITERO PUBBLICO - TRIVIGLIANO (FR) - 2019

L’intervento edilizio prevede la realizzazione di n. 208 loculi e n.71 tra ossari e loculi ridotti per piccole salme  oltre ai necessari servizi. Le nuove costruzioni percorrendo il perimetro dell’area in prossimità dell’ingresso al nuovo cimitero fungono anche da pareti di recinzione e vogliono  ricordare una sorta di criptoportico a nicchia, preambolo di luoghi sacri dell’antichità. Il cimitero si articola su quote differenti e per quanto riguarda i camminamenti interni si sono sviluppate soluzioni ambientali che più si accostassero al concetto del parco e soluzioni funzionali che agevolassero la fruizione di tutte le persone. I gradoni sui quali sono impostati i blocchi edilizi contenente i loculi sono sagomati seguendo la pendenza naturale del terreno ed in parte le curve di livello esistenti . Essi sono contenuti da pareti in c.a. rivestite nella stessa maniera delle batterie di loculi per caratterizzare e conformare l'intervento alle caratteristiche dei luoghi esistenti.


RIQUALIFICAZIONE DELLA TORRE CAETANI - VALLEPIETRA (RM) - 2020

Una torre medievale a servizio del territorio

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RECUPERO DI UN’AREA PUBBLICA ADIBITA AL MONUMENTO AI CADUTI – MONTELANICO (RM) - 2017

Il progetto interessa uno spazio urbano all’interno del centro cittadino di questa cittadina in provincia di Roma. L’area pubblica è dedicata al monumento ai caduti ed ospita una stele onorifica con una cappella che le fa da quinta. Essa è stata liberata dal caos antropico che si era generato lungo il suo perimetro. Questo piccolo luogo, prima chiuso da barriere è stato aperto verso la vita sociale ed integrato nel contesto facilitando la sua fruibilità più inclusiva


IL RESTAURO DI UN LUOGO DI FEDE – FERENTINO (FR)- 2015

A seguito di apparizioni ed eventi miracolosi succedutisi nella valle anticolana in cui gli altopiani conducono nel lago di Canterno due decreti del capitolo di Ferentino del 28 maggio e  del 24 giugno del 1622 autorizzavano la devozione della Madonna della Stella. Dopo le apparizioni della sacra immagine avvenute sotto un costone roccioso a pochi metri da qui in direzione nord ovest , ai piedi del monte Porciano la venerazione dei fedeli cresce di anno in anno. Il Vescovo di Anagni, Mons. Bernardino Masseri, con contratto della cancelleria Episcopale di Anagni, il 12 novembre 1693, contrattò la costruzione della chiesetta per 240 scudi, con Domenico Bertoni figlio di Bartolomeo di Roma. I lavori andarono avanti lentamente e ne furono aggiunti degli altri con contratto del 30 settembre del 1698. La chiesetta eretta sotto il costone roccioso rimase in piedi fino al 1772 allorquando non fu distrutta da un evento franoso sostenuto da piogge torrenziali . A seguito della distruzione della cappella eretta nel 1695 sotto la grotta di monte Porciano, fu edificata la nuova chiesa nel luogo dove si trova attualmente. Fu trovata subito, nelle immediate vicinanze, una radura tra i boschi più o meno pianeggiante che avesse un più solido terreno. L’altare della chiesa difatti si trova su di un imponente masso calcareo proprio a dimostrazione del fatto di dare più sicurezza al culto della Madonna dopo l’incidente accaduto alla prima chiesetta. La nuova chiesa fu realizzata da mano d’opera locale e da volenterosi fedeli alla Madonna. All’interno della Chiesa, sopra l’altare principale, fu collocato subito l’affresco su roccia raffigurante la Madonna con in braccio il Bambino Gesù, staccato dal costone roccioso all’interno della cappella originaria andata distrutta. L’affresco su roccia fu segato dalla rupe per la spesa di 15 scudi con i quali sono stati retribuiti gli scalpellini: Innocenzo Meloni. Giuseppe Lisi e Angelo Stinelli “L’affresco è alto 5 palmi, largo 4 e tre once” Rappresenta la Vergine dipinta in veste rossa con manto azzurro in campo verde cupo. Sorregge in seno il Bambino Gesù quasi nudo con ai lati due angeli. Secondo Fra Terenzio, scomparso un po’ di anni fa, l’opera originale dell’affresco su roccia è da attribuire ad una scuola monastica del primo seicento. La tecnica dell’affresco è l’unica che poteva resistere alle intemperie come infatti è avvenuto nel corso dei secoli. Ciò spiega come si sia conservata per anni stando in mezzo alla boscaglia e senza protezione alcuna. Per la costruzione della nuova chiesa fu deputato Don Massimo Terrinoni, Vicario Foraneo di Anticoli di Campagna che incaricò l’architetto romano Domenico Bertani per il progetto e la direzione dei lavori. I lavori del nuovo ed attuale Santuario iniziarono secondo la versione ufficiale nel 1774 mentre durante l’ultimo restauro avvenuto nel 2013 sono stati trovati elementi che fanno pensare che i lavori furono già iniziati nel 1769, quindi prima della distruzione della cappella originaria. Questa data è riportata sulla parete interna della chiesa all’altezza del cornicione perimetrale. I costruttori, che le cronache citano, furono: Giovanni De Marchis (di Milano) capomastro, Diodato della Torre, Angelo Sinelli, Antonio Foca muratori, e un non meglio identificato Sebastiano da Fumone. Furono spesi complessivamente cinquecento scudi.
All’interno il santuario conserva oltre l’affresco su roccia , un pezzo scultoreo in legno decorato della fine del 1800, realizzato da artigiani di Ortisei, raffigurante la Madonna e una parte del primo altare ,scoperto durante i recenti lavori di restauro ultimati nel 2014.
Nel tempo il santuario è stato mantenuto ed arricchito nelle decorazioni mediante il contributo dei fedeli che hanno sempre cercato di renderlo funzionale e dignitoso. Della presenza dell’opera dei fedeli rimane traccia nelle incisioni venute alla luce durante i lavori di restauro riportate alla sommità di ogni parasta e capitello della chiesa. Sul primo capitello del lato a sinistra (entrando) della chiesa c’è il nome di Costantino Lucarelli, sul secondo capitello a sinistra Vincenzo Pistola (è molto probabile che questo sia il soprannome di una famiglia originaria di Fiuggi), sul lato destro della chiesa sopra il secondo capitello c’è invece inciso il nome di Venanzio Girolami. Durante questo periodo la chiesa era dotata anche di un coro posizionato nella parte alta del vestibolo, subito dopo l’entrata su un soppalco di legno. Il coro sarà rimosso negli anni quaranta del novecento ma non sappiamo con certezza il motivo. La certezza dell’esistenza del coro è avvalorata dal fatto che durante la fase di ristrutturazione del 2014 sono venute alla luce incisioni sulla parte alta delle tre pareti verso l’ingresso dei nominativi dei cantori che avevano la consuetudine di lasciare un segno identificativo della loro attività. Nel 1949 per volere di Renzo Barbera fu realizzato un nuovo pavimento. Renzo Barbera, presidente del Palermo Calcio dal 1971 al 1980, e a cui è dedicato lo stadio di Calcio di Palermo, nel 1944 era un giovane ufficiale che durante la seconda guerra mondiale si rifugiò proprio dentro questa chiesa per sfuggire alla cattura dell’esercito tedesco che nel periodo della ritirata stava rastrellando anche soldati italiani. Barbera fu protetto anche dalla piccola comunità e uscì dal santuario solo dopo lo scampato pericolo. Quando il conflitto ebbe fine Barbera tornò nel Santuario per ringraziare la Madonna e la comunità e fece dono del pavimento che ancora oggi è presente contornato da una fascia di mattoni di cotto fatti a mano realizzata durante i lavori di ristrutturazione più recenti. I lavori eseguiti nel 2014 dall’impresa Fa.l.po.s.r.l. di Roma grazie ad un finanziamento  della Regione Lazio  hanno interessato l’intero complesso per una profonda ristrutturazione secondo il progetto e la direzione del nostro studio . L’opera di decoro è stata eseguita da Antonio Fontana di Veroli. Il santuario è stato riaperto il 14 settembre 2014, giorno dei festeggiamenti della Madonna della Stella, dopo sei mesi di intenso lavoro alla presenza di Monsignore Lorenzo Loppa, Vescovo di Anagni- Alatri, Don Domenico Pompili ora Vescovo di Rieti, Don Angelo Pilozzi parroco della chiesa di Cristo Re e responsabile del santuario

Durante questo interessante lavoro abbiamo redatto e pubblicato la storia del Santuario per chi fose interessato potrà ordinarlo qui

CENTRO SPORTIVO POLIVALENTE - VALLEPIETRA (RM)- 2015

Si tratta di un centro polivalente nel Comune montano di Vallepietra situato nel Parco dei monti Simbruini. L’unico della zona per ospitare eventi e manifestazioni non solo sportivi ma anche di altra natura considerata l’importanza del luogo che accoglie durante l’anno migliaia di pellegrini in visita al Santuario della Santissima Trinità. Il progetto finanziato in parte dalla Regione Lazio per un totale di circa 270.000 euro comprende la realizzazione della struttura metallica geodetica e la ristrutturazione degli spogliatoi e dei servizi.

INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE E RECUPERO DELLA PORTA DEL SOLE – VALLEPIETRA (RM) - 2015

Il centro storico di Vallepietra dominato in passato dalla famiglia Caetani si trova all’interno del parco dei Monti Simbruini. Il territorio oltre ad essere molto interessante dal punto paesaggistico è conosciuto come luogo spirituale per la presenza del Santuario della Santissima Trinità, meta ogni anno di migliaia di pellegrini. Il piccolo abitato storico è molto caratteristico e presenta varie porte di entrata dall’esterno verso il borgo che sono state oggetto di un piano per il recupero curato dal nostro studio di cui fa parte la Porta del Sole, realizzata nel primo stralcio del piano.

RESTAURO E RISTRUTTURAZIONE DEL CONVENTO DI SANTA MARIA IN CAMPANICA - FIUGGI-2014

Il 5 ottobre, all’indomani della festa per antonomasia di tutti i frati francescani, il Convento della Beata Vergine Maria in Campanica in Anticoli (Fiuggi) ha aperto le porte ad una nuova stagione . I lavori di restauro e ristrutturazione finanziati in gran parte dalla regione Lazio per circa 800.000 euro sono giunti a termine ed in occasione di questo evento Padre Mario , reggente del Convento , ha celebrato una Messa ed organizzato una festa  alla maniera francescana a cui hanno partecipato moltissime persone ed amici. La santa messa e i festeggiamenti si sono svolti nell’interessante sagrato del convento, interamente ristrutturato, alla presenza del Sindaco , dell’Assessore alle OO.PP. e dei rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, del Provinciale Padre Gianfranco Palmisani e delle autorità civili e religiose . La cerimonia ha vissuto momenti suggestivi con il concerto della Banda musicale della città di Fiuggi che ha eseguito un repertorio musicale che ha suscitato emozioni fuori dal comune. Nella piazza colma di persone sono poi proseguiti sino a sera inoltrata  i festeggiamenti in un clima di fratellanza assistendo alla fine ad uno spettacolo pirotecnico. Molti sono stati gli elogi e i ringraziamenti  di Padre Mario e del Sindaco alla fine della Messa ,dichiarando anche la volontà di valorizzare quanto è stato fatto. Il nuovo sagrato , che il progettista chiama il ming tang del convento ( raccoglitore e convogliamento di energie), ospita un busto in pietra, posizionato tra le rocce, del Venerabile Padre Mariano da Torino che proprio dal convento di Fiuggi è partito per la sua nota ascesa di grande comunicatore spirituale. L’opera ha impiegato qualche anno per essere ultimata a causa dell’erogazione molto lenta dei fondi regionali. Il progetto dell’ Arch. Felice D’Amico che ha seguito anche i lavori, alla fine ha portato comunque ad una ristrutturazione di pregio e di raffinatezza estetica del complesso ecclesiastico molto importante. Sono state rifatte le coperture, le facciate, parte degli interni, gli impianti e le parti i esterne. L’architetto ci fa notare che per alcuni interventi ha impiegato la disciplina orientale del feng shui, di cui è esperto conoscitore, al fine di  attivare le energie di questo luogo magico che domina la piccola valle anticolana. Il viale raccoglie, attraverso disegni simbolici, significati spirituali e comunicativi interessanti: la realizzazione della via crucis curata dal maestro Adamo Dell’Orco di Alatri per riqualificare e dare un senso all’antico muro di recinzione, le forme sinuose del viale quasi a rappresentare da un lato una sorta di rosario ma anche le acque che ti accompagnano verso l’ingresso della chiesa, il tau illuminato posto nel sagrato a rappresentare i principi dell’ordine francescano, la scultura in ferro realizzata nella parete laterale del convento dal maestro Adamo ispirata al cantico delle creature.  Forme, colori e materiali combinati con armonia hanno fatto il resto. I lavori, come ci riferiscono, sono stati condotti dalla società cooperativa RE.I.CO. di Roma. L’impresa RE.I.CO.che ha grande esperienza in questo campo particolare e ha impiegato “una variegata squadra di persone che ha lavorato con amore ”. Come sempre non è mancato il lavoro ed il  contributo di Padre Mario, l’infaticabile frate sempre attivo per il funzionamento di un Convento  a servizio della collettività . ”Ora sarebbe auspicabile  riconsiderare questo patrimonio storico e culturale che insieme ad altre realtà potrebbe rappresentare un valore aggiunto alla nostra vita turistica ,sociale e culturale “ Questo è stato il pensiero sia del Sindaco che del progettista Arch. Felice D’Amico, come riportato dalla stampa locale.

LAVORI DI RECUPERO E RISANAMENTO DELLE ABITAZIONI DEL CENTRO STORICO DI FIUGGI - 2014 -

Gli interventi sono stati individuati lungo gli i assi della “portella” , oggi via Cesare Battisti e di “via maggiore”,oggi corso Sorelle Faioli e via Vittorio Emanuele , aree queste più frequentate ed interamente urbanizzate con interventi anche recenti si è ritenuto opportuno di predisporre una proposta su queste direttrici al fine di non assorbire economie anche per rinnovare servizi ed urbanizzazioni già di per sé efficienti. Un’altra area presa in considerazione è ubicata nel rione “colle” tra via Verghetti e Via del Forno in quanto essendo l’ anello di chiusura del Centro Storico posto a valle potrebbe rappresentare un modello campione di integrazione con le zone più storiche interne ,ovvero un trait d’union tra le zone più moderne con quelle più storiche . In sintesi gli interventi proposti interessano due zone : una interna e l’altra perimetrale . Il progetto interessa zone ampiamente urbanizzate anche se nella gran parte dei casi gli impianti di allaccio alle pubbliche utenze creano non poche interferenze di ordine estetico e funzionale per cui è necessario intervenire per minimizzare al massimo tali interferenze. I comparti presi in esame comunque rappresentano un progetto di recupero suddiviso anche per epoche storiche di riferimento. Le unità ricadenti lungo l’asse di “via maggiore” si identificano con il nucleo urbano originario risalente intorno al secolo XI, quelle ricadenti nella zona della “portella” sono databili intorno al XIV-XV secolo e quelle della cinta urbana bassa di via Verghetti e via del forno più recenti intorno al XIX secolo. Praticamente nell’ambito delle richieste pervenute si sono perimetrati comparti omogenei di diversa epoca storica in modo da ottenere modelli di riferimento mirati per ogni area. Indubbiamente l’asse di “via Maggiore” rappresenta il fulcro del tessuto urbanistico del Centro Storico ,lungo questa dorsale si trovano edifici che in qualche modo hanno segnato la storia della comunità “Anticolana”. Al n° 4 si trova una casa antica restaurata nel 1848 dal facoltoso pastore Terrinoni; al n° 14 un palazzo del XIII secolo. Residenza dei canonici officianti la Collegiata di S. Pietro Apostolo; al n° 23 la casa Canonica attuale, antica residenza municipale. Si notano elementi d’arte del sec. XIV e XV. Lungo questo asse si diramano stradine che conducono ad altri edifici di notevole interesse storico : Palazzo Falconi; via del codice cosiddetta perché nel medioevo vi aveva sede la Magistratura e vi fu elaborato il “Liber Statutorum Anticoli in Campanea Apud Henicos” nel 1410 ; la sede feudale (sec. XV), poi residenza del cav. Severa, Capitano del Popolo, ora Pozzo della Vergine a ricordo dello “jus primae noctis”. 
L’altro asse della “portella” coincide con una delle porte d’ingresso della cinta muraria originaria e si trova al di sotto di via maggiore verso il lato sud. Questa è l’unica porta urbana rimasta quasi intatta. Gli edifici a schiera formano la cinta muraria e non posseggono elementi architettonici di spicco ma formano un interessante paesaggio urbano. Per la maggior parte dei casi si tratta di degrado ed invecchiamento dei fabbricati negli elementi stilistici e perimetrali del fabbricato con pochissimi casi di superfetazioni dovute ad aggetti trasformati in volumi . Sono numerosi invece i casi di ripristino di elementi non consoni al centro storico: imposte ed infissi,canne fumarie,intonaci e faccie a vista improprie, elementi di spiccato bieco modernismo . Sono previsti interventi su alcuni elementi che circoscrivono le unità e che sono condivisi con gli spazi pubblici creando contesti di forte impatto con il centro storico :recinzioni, parapetti, accessi, elementi di arredo ecc. L’Amministrazione è intenzionata nell’ambito della riqualificazione dell’intero territorio ad intraprendere delle iniziative relative al miglioramento dell’immagine urbana e questo progetto rappresenta un’occasione per iniziare ad operare proprio dal Centro Storico e trasmettere agli abitanti il giusto modo di concepire gli interventi edilizi all’interno del tessuto antico della città .

PARCO OPEN AIR – FONTE ANTICOLANA FIUGGI TERME - 2013-

Trasformare questo spazio in un Parco a tema Wellness significa rafforzarne l’identità ormai consolidata come luogo di cura. Creare un grande percorso di benessere che si snodi all’interno del parco, permettendo ai clienti di seguire un ideale protocollo che, oltre al riequilibrio psico-fisico, gli permetta di trascorrere in maniera rilassante e benefica un pomeriggio o un’intera giornata all’insegna del benessere, con la possibilità di richiedere visite mediche, massaggi e trattamenti medico-estetici e cosmetici. Il tutto, mentre i più piccoli verranno accuditi in un’area a loro interamente dedicata. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati il progetto, per le zone da riqualificare , è stato basato su soluzioni e criteri compositivi derivanti concettualmente dal feng shui, l ‘antica disciplina orientale che si occupa del rapporto fra uomo e spazio abitato, indagando le relazioni reciproche tra l’ambiente e le persone che lo fruiscono al fine di adottare soluzioni che diano benefici ed armonia . D’altronde l’ambito di intervento considerato sia nello stato attuale che in quello futuro dovrà essere un esempio di “ fonte di benessere psico-fisico ”   per i fruitori con conseguenti benefici per il turismo del territorio . In sintesi con tale sistema si capisce e si indaga :
– come le  strutture spaziale e il luogo circostante interagiscano con i fruitori da un punto di vista psicologico e fisico
– come il movimento del sole – quindi l’orientamento – fornisca una sorta di “carattere” sensoriale e percettivo all’architettura ed agli spazi
– come gestire la struttura distributiva esterna ed interna degli ambienti, valutando in quale maniera agiranno sui fruitori.
Progettare  dunque con consapevolezza, ed aggiungere valore al servizio offerto . Un valore che si esprime in termini di benessere psico-fisico da una parte, e di integrazione e sostenibilità ambientale dall’altra, nel rispetto della Natura e dell’Uomo e in questo caso delle aspettative turistiche ed economiche. Ovviamente tutto ciò nel rispetto delle preesistenze consolidate ed impostate sin dai primi anni del novecento in modo molto interessante e direi ancora in sintonia con l’attuale millennio tanto è vero il parco rappresenta ancora oggi la base di ogni iniziativa legata al benessere  per i suoi giardini , i suoi boschi e la sua posizione incantevole.

RIQUALIFICAZIONE DEI PARCHI TERMALI DI FIUGGI- FONTE BONIFACIO VIII E FONTE ANTICOLANA- 2013-

La Fonte Bonifacio VIII fu edificata alla fine del 1800 e completata nel 1911 con il progetto dell’arch. Garibaldi Burba . Questa fu poi demolita a metà degli anni 60 del Novecento per far posto al progetto del noto architetto Luigi Moretti. Gli interventi riguardano la salvaguardia di alcune parti esterne ed il recupero di ambienti esistenti sottostanti le vele progettate da Moretti da destinare ad accoglienza, ambulatori medici e stanze per la cura delle persone. Intervento basato sulla relazione tra forme, colori e lo stato psico emotivo dei frequentatori

Il parco della Fonte Anticolana aperto a metà degli anni 20 del Novecento rappresenta l’area ludica e di cura che gli ospiti solitamente frequentano nel pomeriggio. Il complesso che ospita boschi e giardini è stato sottoposto, mediante il progetto, a riqualificazione degli spazi esterni e dei datati manufatti che proteggono i frequentatori nelle loro attività . Il progetto è integrato agli altri interventi di riqualificazione denominati “Open Air” che prevedono, mediante proposte olistiche ( percorsi sensoriali, bosco e giardino bioenergetico, centro benessere, musicoterapia ecc) un riutilizzo degli spazi termali per attività che favoriscono il benessere psico fisico della persona